Mario Calabresi ha lasciato la direzione del quotidiano la Repubblica. Più precisamente, è stato licenziato dagli editori. Sotto la sua direzione Repubblica ha raggiunto il livello più basso di credibilità di tutta la sua storia. È diventato il gazzettino quotidiano del Pd di Renzi, l’house organ dei governi “democratici” senza maggioranza politica, il giornale di riferimento di una sinistra elitaria e di un conformismo europeista lontani anni luce dalla sofferenza dei deboli.
Si era specializzato nella guerra al m5s, una guerra quotidiana fatta di notizie false, titoli a effetto, diffamazione seriali, critica senza sconti al populismo e all’incompetenza. Il risultato? Il m5s ha sfiorato il 33 per cento dei voti alle elezioni del 4 marzo, Repubblica ha superato ogni precedente record di copie perse. A novembre, secondo i dati ufficiali, forse fin troppo ottimistici, ha fatto registrare una media di sole 157 mila copie vendute ogni giorno. Un dato in linea con il 17 per cento del Pd.
Non mi rallegro per il licenziamento di Mario Calabresi, che pure non ho mai stimato e che lascia il giornale rivendicando con orgoglio di aver ridotto alla metà il trend di perdita di copie rispetto agli anni precedenti. Auguro semmai al suo successore Carlo Verdelli di capire la lezione per invertire la rotta. Un giornale deve fare informazione per i cittadini, non supportare interessi economici e di partito. Soltanto in questo modo può recuperare credibilità e lettori.
**
Mario Calabresi left the direction of the newspaper Repubblica. More precisely, he was fired by publishers. Under his direction, Repubblica has reached the lowest level of credibility of its entire history. It has become the daily newspaper of the Democratic Party of Renzi, the house organ of “democratic” governments without a political majority, the reference newspaper of an elitist left and a Europeanist conformism light years away from the suffering of the weak.
He specialized in the war on m5s, a daily war made of false news, titles with effect, serial defamation, criticism without discounts to populism and incompetence. The result? The m5s nearly reached 33 percent of the votes in the elections on March 4, the Republic exceeded all previous records of lost copies. In November, according to official data, perhaps too optimistic, it recorded an average of only 157 thousand copies sold every day. A figure in line with 17 percent of the Democratic Party.
I am not pleased with the dismissal of Mario Calabresi, whom I have never esteemed and who leaves the newspaper proudly claiming to have reduced the loss of copies in half compared to previous years. I wish, if anything, to his successor, Carlo Verdelli, to understand the lesson to reverse the route. A newspaper must inform citizens, not support economic and party interests. Only in this way can it recover credibility and readers.
Un Abbraccio da New York
Fiorenzo