Il rapporto fra politica, informazione e social è malato. In un’intervista al Fatto Quotidiano, il giornalista Paolo Pagliaro tocca un punto tutt’altro che marginale: la necessità del giornalismo di non appiattirsi sui social network. Le clip e i post dei politici sono importanti elementi di propaganda, ma non dovrebbero diventare in automatico titoli e articoli di giornale. Tuttavia il giornalismo – mi permetto di aggiungere – dovrebbe essere pungente con tutti in modo uguale e sempre e soltanto dalla parte dei cittadini. Ecco un brano dell’intervista a Paolo Pagliaro.
L’intervista completa è qui:
https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/basta-inseguire-i-social-la-fornero-buca-il-video/
“Abbiamo consentito che questo falso territorio di libertà detenuto da multinazionali (i social network) sottraesse senso al nostro mestiere di giornalisti. Accettiamo che il potere si proponga con dichiarazioni unilaterali, senza che esista il contraddittorio, senza lo spazio per le nostre domande, per le nostre osservazioni o contestazioni. Dovremmo stringere un patto per negare visibilità alle dichiarazioni immesse nei social come abbiamo fatto con la Carta di Treviso per la tutela dei minori. Un impegno a non considerare né amplificare né commentare dichiarazioni non sostenute da un contraddittorio. È la pigrizia che ci frega”.
Un abbraccio da New York
Fiorenzo
The relationship between politics, information and social is ill. In an interview with Il Fatto Quotidiano, the journalist Paolo Pagliaro touches on a point that is anything but marginal: the need for journalism not to flatten out on social networks. The clips and posts of politicians are important elements of propaganda, but they should not automatically become titles and newspaper articles. Journalism, however – I might add – should be pungent with everyone equally and always and only on the side of citizens. Here is a passage from the interview with Paolo Pagliaro. The complete interview is here: https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/basta-inseguire-i-social-la-fornero-buca-il-video/
“We have allowed this false territory of freedom held by multinationals (the social network) to detract from our profession as journalists. We accept that the power is proposed with unilateral declarations, without the contradiction, without the space for our questions, for Our comments or objections We should make a pact to deny visibility to statements posted in social media as we did with the Charter of Treviso for the protection of minors, a commitment not to consider either amplify or comment on statements not supported by a contradictory. laziness that cares us “.
Un Abbraggio da New York
Fiorenzo