Giornali e tv per molti aspetti sono criticabili. Negli ultimi decenni non saremmo caduti così in basso a livello politico con una informazione più seria, più libera e più onesta. Ma non amo i giudizi sommari. L’informazione è una professione, una intermediazione necessaria fra istituzioni e cittadini. Non ci si può illudere di farne a meno in nome dello spontaneismo da social network. Né si deve ritenere che sia tutta asservita e falsa. Dentro le singole testate esempi positivi di professionalità giornalistica ci sono ancora. Seguiamoli e usiamoli come antidoti alla fake news! Ne cito soltanto uno per brevità: Milena Gabanelli. Ora collabora con il Corriere della Sera e con il tg di La7. Ma non perdo la speranza che prima o poi possa tornare in Rai in un ruolo degno della sua autorevolezza, per esempio a capo di un grande portale web del servizio pubblico. Qui c’è l’archivio della sua rubrica sul Corriere on line, raro esempio di informazione basata sui fatti.
https://www.corriere.it/eventi-2018/dataroom-milena-gabanelli/
Newspapers and TV are criticizable in many ways. In recent decades we would not have fallen so low on the political level with more serious, freer and more honest information. But I do not like summary judgments. Information is a profession, necessary intermediation between institutions and citizens. There can be no illusions of doing without it in the name of social network spontaneity. Nor should we assume that it is all subservient and false. There are still some positive examples of journalistic professionalism inside the single newspapers. Let’s follow them and use them as antidotes to fake news! I mention only one for brevity: Milena Gabanelli. Now he collaborates with Corriere
Un abbraccio da New York
Fiorenzo