Roma, Il nuovo stadio e la corruzione di sempre.

Sembra una maledizione, ma non lo è. In Italia non si riesce a portare avanti un’opera pubblica di rilievo senza le tangenti, i trucchi e i raggiri di sempre. Alla regola dell’illegalità non sfugge il progetto per il nuovo stadio di Roma, almeno secondo l’inchiesta giudiziaria che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di imprenditori, manager e politici coinvolti a vario titolo in un giro di corruzione.

 

Vedremo come proseguirà l’indagine. Il rispetto del lavoro della magistratura in questi casi deve procedere di pari passo con il rispetto del principio della presunzione di innocenza. Ma una riflessione politica si può fare.

 

Primo. La politica ha tempi ed esigenze diverse rispetto alla giustizia. I politici coinvolti, consiglieri comunali e regionali, dovrebbero farsi da parte in attesa di chiarire la propria posizione. Allo stesso modo il manager pubblico Lanzalone dovrebbe dimettersi.

 

Secondo. In questa vicenda sono coinvolti anche personaggi di area M5s, in particolare il capogruppo in consiglio comunale Ferrara, oltre allo stesso Lanzalone, nominato dal m5s al vertice di Acea. Evidentemente l’onestà non basta predicarla. Molto più complicato è praticarla quando si esercita il potere. La tentazione dell’interesse personale è sempre in agguato, come pure il rischio di infiltrazione di affaristi. Anche per questo chi ha sbagliato deve essere sollecitato a lasciare se già le indagini ne compromettono la reputazione.  Nella capacità di cacciare in tempi rapidi i disonesti si gioca una parte significativa della credibilità del Movimento.

 

Terzo. A questo punto forse è da rivalutare l’intero progetto stadio. È davvero necessario portarlo avanti in queste condizioni, con il costruttore Parnasi agli arresti come capo di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione?  La giunta di Roma disse no alle Olimpiadi per il rischio di sprechi e illegalità. Non sarà il caso di ripensare anche questa scelta e ripartire da capo con persone e metodi completamente diversi?

Un abbraccio da New York

Fiorenzo

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