Un test di educazione civica per esercitare il diritto di voto

Chi non segue la politica, chi legge al massimo i titoli dei giornali sportivi, chi non sa cosa siano e quali poteri abbiano il parlamento e il governo, chi non ha mai sentito parlare della Costituzione ha diritto di votare come tutti noi. È il suffragio universale. Indiscutibile? Più passa il tempo e più dubito che sia un sistema efficace per selezionare le persone che in teoria devono occuparsi del futuro delle nostre comunità. 

A volte mi capita di pensare che sarebbe necessario un test di ammissione al voto, un questionario semplice di educazione civica. 10 domande a risposta multipla. Se rispondi ad almeno 6 di queste domande in modo corretto, voti. Altrimenti segui un corso di formazione e ti ripresenti al test prima della prossima tornata elettorale, senza drammi. Penso a domande come queste: chi è il presidente della Repubblica? Quali sono i tre poteri dello Stato? In quale rapporto stanno governo e parlamento? 

Questa idea è venuta in mente a un giornalista americano, David Harsanyi, direttore della testata on line The Federalist. 

Ecco un brano della sua proposta, pubblicata dal Washington Post:

“Se il voto è un rito consacrato della democrazia, come spesso sostengono i progressisti, è giusto che la società abbia delle pretese minime su chi vi partecipa; e se la cittadinanza è un valore sacro, come sostengono i conservatori, allora si può pretendere da un potenziale elettore lo stesso livello di informazione di un potenziale cittadino. Introduciamo un test per gli elettori: l’esame di educazione civica usato per ottenere la cittadinanza andrebbe benissimo”. 

Qui il testo completo della sua proposta, tratto da un articolo de Il Post. 

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