Leggo sull’Ansa di martedì 26 giugno questa pessima notizia.
“Le persone che vivono in povertà assoluta in Italia superano i 5 milioni nel 2017. E’ il valore più alto registrato dall’Istat dall’inizio delle serie storiche, nel 2005. Le famiglie in povertà assoluta sono stimate in 1 milione e 778mila e vi vivono 5 milioni e 58 mila individui. L’incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell’8,4% per gli individui (da 7,9%). Entrambi i valori sono i più alti della serie storica. L’Istat sottolinea che l’incremento della povertà è un trend iniziato da prima della crisi, nel 2007. Oltre un milione e duecentomila sono i minori che vivono in condizione di estrema povertà”.
È la conferma della situazione di grave difficoltà in cui si trovano molti italiani dopo anni di crisi economica e crescita costante della disoccupazione e del precariato. Di fronte a tutta questa disperazione sociale, che è la vera priorità nazionale, non c’è più tempo da perdere. Come sostiene la stessa Corte dei Conti, abbiamo l’urgenza di approvare incisive misure di redistribuzione delle risorse e di reddito minimo garantito.