Fra poco i vertici della Rai dovranno essere rinnovati. Sarà un bel test per capire le intenzioni della nuova maggioranza giallo-verde. Mi auguro vivamente che al ruolo di direttore generale e di consiglieri di amministrazione – i quali poi nomineranno i direttori di rete e di telegiornale – siano chiamati professionisti competenti e autorevoli, che abbiano dato prova di onestà intellettuale e siano davvero indipendenti da appartenenze di partito.
Per molti anni i partiti hanno messo in Rai i loro fedeli servitori per controllare l’informazione. Hanno sistemato gli amici in ogni posto chiave. Hanno gestito le carriere e gli investimenti, disperdendo il grande patrimonio professionale dell’Azienda, per finalità che niente avevano a che fare con la missione del servizio pubblico.
Noi per questo li abbiamo severamente criticati. Noi a questo ci siamo moralmente ribellati. Di fronte a tutto questo noi abbiamo colto la grande novità della rete internet per accedere a nuove fonti di opinione e di informazione, per condividere e diffondere una nuova consapevolezza che è stata alla base del successo del m5s.
Ora che il movimento è al governo abbiamo la possibilità di affermare un metodo diverso, un criterio di nomina finalmente incentrato sul merito e non più sulla fedeltà. Persone valide ed esperte tra i professionisti e i manager della comunicazione ce ne sono molte, a cominciare da Milena Gabanelli. Si tratta di scegliere i migliori, coloro che danno più garanzie rispetto a questa idea centrale: Tv pubblica significa Tv dei cittadini, Tv che fa informazione e intrattenimento di qualità, senza temere di risultare scomoda a chi governa e a chi investe in pubblicità, Tv che si occupa di far crescere la consapevolezza degli spettatori.