Rispetto per il parlamento, basta voti di fiducia!

Scrivo questo post quando ancora non si conosce l’esito finale della manovra finanziaria. Ma è prevedibile che verrà definitivamente approvata all’ultimo minuto con il voto di fiducia. Rinnovo il mio pensiero di sempre: non si governa con i voti di fiducia, non si governa svuotando il parlamento delle sue prerogative, non si governa impedendo ai parlamentari perfino di leggere quel che sono chiamati a votare. Conosco l’obiezione e la condivido: la trattativa con la Ue ha prolungato i tempi di gestazione della manovra e a questo punto è necessario approvare il testo prima della fine dell’anno per evitare l’amministrazione controllata. Ma l’imposizione del voto di fiducia è già diventata una pratica piuttosto frequente nei primi mesi di questa legislatura. Decreto Sicurezza, Spazzacorrotti e Riforma fiscale per esempio sono passate con questo ricatto ai parlamentari: o votate così o salta il governo. Perché sono contrario a questa prassi? Per le stesse ragioni che dichiaravamo quando governavano quelli del PD: non è accettabile l’idea che poche persone decidano per tutti, in barba alla democrazia interna dei partiti e alla centralità del parlamento. Né si può tollerare che ciò che si ritiene sbagliato quando si sta all’opposizione diventi giusto quando si sta al governo.

È una questione di coerenza e di onestà. 

Per questo spero vivamente che dopo l’approvazione della legge di bilancio (il nono voto di fiducia in pochi mesi) si decida di cambiare verso. Mai più forzature nel ricorso al voto di fiducia!

Un abbtaccio da New York

Fiorenzo

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