Salvini, chi ruba agli italiani non paga

“Ora chi sbaglia paga”, ripete spesso Matteo Salvini. FALSO. 

Matteo Salvini ha consentito a Bossi padre e figlio di farla franca evitando la galera. Ieri è arrivata la definitiva conferma dalla Corte di Appello di Milano. Cos’è accaduto? Umberto Bossi e figlio erano stati condannati in primo grado per appropriazione indebita dei fondi pubblici della Lega. Con loro era stato condannato il tesoriere del partito Francesco Belsito. Dopo la sentenza di condanna in primo grado, fu approvata (sotto il precedente governo) una leggina che rendeva necessaria la querela di parte per determinati reati, tra i quali quelli imputati agli ex dirigenti della Lega. Ecco dunque che in appello Matteo Salvini ha dovuto prendere una decisione: salvare gli imputati o affidarli alla giustizia costituendosi parte civile come vittima dei reati a loro imputati. Matteo Salvini ha deciso di salvare i due Bossi e querelare solo Belsito. Risultato? Il tesoriere condannato, i due Bossi salvati per “non luogo a procedere”. Ergo: chi sbaglia non paga, se l’accusato di furto (e già condannato in primo grado) è un signore a cui Salvini deve molta riconoscenza. 

Matteo Salvini ha liquidato la faccenda come lavoro da avvocati, quisquilie rispetto ai suoi compiti di ministro. Mente, vigliaccamente minimizza e scarica sui legali una scelta solo e soltanto sua, decisiva per la sua carriera. Se questo è il #cambiamento, lui è uno statista. In realtà: con i deboli fa la faccia feroce, mentre a chi può ricattarlo regala l’impunità, fregandosene di ogni idea di giustizia. Per inciso: i soldi rubati dalla lega di Bossi sono stati tolti a tutti gli italiani. Interessa? 

#primagliitaliani

Qui il riassunto della vicenda

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/23/lega-non-luogo-a-procedere-per-i-bossi-condannato-solo-belsito-cosi-salvini-ha-salvato-il-senatur-e-il-figlio/4918243/

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