Da oltre vent’anni vivo a New York. Qui mi sono affermato professionalmente come fotografo. Qui ho messo su famiglia. È stata una scelta giusta, ma tutt’altro che facile. Mi è costato molto lasciare il mio paese, i miei affetti, le mie radici. Ma non avevo altra possibilità. Tra i venti e i trent’anni ho provato in tutti i modi a lavorare in Italia, poi ho capito un’amara verità: senza raccomandazioni, senza amicizie influenti o una famiglia potente alle spalle, sarebbe stato pressoché impossibile realizzare le mie ambizioni. Per questo motivo da vent’anni se ne vanno dall’Italia oltre centomila persone l’anno. In molti casi giovani, preparati, pieni di voglia di fare. Vanno all’estero per cercare le opportunità che il nostro paese non offre più. Si tratta di una nuova emigrazione di massa, che sta impoverendo ancora di più l’Italia. Il mio impegno in Politica nasce da questa mia esperienza di vita. Voglio fare la mia parte affinché l’Italia non costringa più i suoi figli a emigrare. Voglio contribuire a costruire un paese in grado di offrire un’opportunità di lavoro e di vita a tutti. È possibile, ma serve un governo di totale discontinuità con la cultura mafiosa e clientelare del passato.