Gino Strada e la sanità pubblica

Gino Strada è uno degli italiani di cui vado più fiero, un vero filantropo. Si possono discutere o non condividere alcune sue idee politiche, ma il suo impegno a favore degli ideali di solidarietà e cooperazione è ammirevole. Fondata nel 1994 insieme alla moglie Teresa Sarti, la sua organizzazione Emergency dispone oggi di oltre 60 presidi nelle zone del pianeta più martoriate dalla guerra e dalla miseria. In 24 anni ha curato gratis 9 milioni di persone. In ogni intervento pubblico Gino Strada non manca di ricordare che la guerra è una follia che si può evitare e che la sanità deve essere soltanto pubblica. Ecco uno stralcio della sua più recente intervista al magazine 7 del Corriere della Sera.

 

«Sì. Dico a tutti: se dovessi fare il ministro reintrodurrei la dicitura Ministero della Sanità Pubblica. Con me non ci sarebbero convenzioni con i privati. Non un euro. Io sono per una sanità pubblica, di alta qualità e totalmente gratuita. Per ri-costruirla non servirebbero nemmeno altri investimenti. Bisognerebbe smettere di rubare. Almeno trenta miliardi l’anno finiscono in profitto. Quando una struttura sanitaria che dovrebbe essere ospitale con chi soffre diventa un’azienda in cui si gioca con i rimborsi e il pagamento a prestazione, si mette in atto un crimine sociale».

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