Leggo le polemiche sulla questione dei rimborsi dei parlamentari del m5s. Ho visto il servizio delle Iene e letto i vari commenti.
La mia opinione è questa.
Onestà, trasparenza, credibilità per noi sono principi inderogabili, sono quel che ci distingue dai partiti che hanno rovinato l’Italia.
Per questo chiunque tra i parlamentari e gli altri eletti nelle istituzioni dovesse aver falsificato il meccanismo delle restituzioni, annullando alcuni bonifici e in ogni caso non restituendo quanto dovuto, dev’essere cacciato dal movimento, come penso si farà per i due già scoperti. Naturalmente dev’esserci un regolare procedimento disciplinare con accurata verifica e documentazione delle prove.
Se tra i responsabili ci sono candidati alle elezioni, devono essere diffidati dal proseguire la campagna elettorale con il simbolo m5s. Se saranno eletti non potranno far parte dei gruppi m5s. E devono impegnarsi a presentare le dimissioni, anche se poi spetterà all’Aula accettarle, e sappiamo bene che quant’è difficile farsele accettare.
Mi aspetto a breve un’indagine seria e approfondita su tutte le rendicontazioni da parte del movimento. Non dobbiamo attendere la prossima puntata delle Iene. Chi ha sbagliato in cattiva fede dev’essere cacciato. I cittadini che ci sostengono hanno diritto alla massima trasparenza.
Detto questo, è giusto ricordare che stiamo parlando di restituzioni volontarie di denaro pubblico che soltanto il m5s fa, a differenza dei partiti che ora puntano il dito contro di noi, e che la quota “sotto indagine” è minima rispetto alla somma totale restituita dai parlamentari m5s, che supera i 20 milioni di euro.
Da New York la vedo così.